La scomparsa di Amato Dainelli figura carismatica della Pallavolo Cascina

Figura emblematica e di sicuro carisma nel mondo dello sport locale, prima nel calcio, poi nella pallavolo, ma “passionista” di tutto quanto era competizione, Amato Dainelli si è spento il 5 maggio, non un giorno casuale, dell’anno 2021 anch’esso particolare, proprio in un periodo che tutti rammenteremo probabilmente come il più brutto del terzo millennio fino ad oggi.

Andrà ricordato soprattutto per la vera passione di un uomo “di altri tempi” che viveva molte delle sue più grandi emozioni con lo sport, e che però col passare degli anni si riconosceva sempre meno con la modernità delle cose tutte. Quindi cercava ardentemente, con trasporto immenso, giorno per giorno, quando sedeva alla scrivania della segreteria di Pallavolo Cascina o al seguito delle sue squadre, di lasciare in eredità, a chi lo avrebbe un giorno sostituito, i suoi valori della “Sana Competizione” e della “Disciplina Sportiva”. Ecco quello che mi ha sempre colpito e di cui ho sempre cercato di succhiarne i contenuti da neo Dirigente Sportivo, sono stati certi particolari atteggiamenti della sua dottrina, difficilmente spiegabili o addirittura lì per lì non condivisibili. Ma andavano e questo è il più grande pregio, sempre nella direzione dell’attaccamento prima di tutto alla Società Sportiva di cui è stato prima Dirigente, poi Presidente ed in fine, con merito, Presidente Onorario! Lui conosceva certi modi di operare e aveva certe sfumature comportamentali che sarebbero stati addirittura più adatti a Società di rango ancora più alto di quello che insieme ci trovavamo a vivere e questo immagino abbia contribuito a dargli sempre una voglia di rincorsa. Una rincorsa che lo faceva sembrare mai appagato, a volte persino mai grato di ciò che raggiungeva con il suo “gruppo societario”, ma non lo faceva con cattiveria, mai! Lo faceva per indole! Sapeva esprimersi solo così: riconosceva e apprezzava sicuramente l’impegno altrui, ma chiedeva di più, perché il normale per lui era scontato.

Sportivamente ha vissuto molti momenti entusiasmanti come la sequela di promozioni in categorie superiori o come l’aver contribuito alla crescita del Settore Giovanile, ma anche meno eclatanti, che a volte il destino ti riserva, ma in tutti i casi ha sempre avuto la qualità di una fermezza invidiabile esaltandosi poco, diciamo il giusto, per i primi e di non abbattersi mai nei secondi.

A volte però va detto, era difficile condividere o portare avanti certe sue idee che sembravano spesso “in controtendenza” o impossibili da raggiungere forse perché anche per lui difficili da trasmettere; ma erano tutte coerenti con la sua persona e la coerenza, in un uomo, è una delle virtù più nobili. Ecco, Amato era così, coerente sempre. A volte sin troppo coerente e con un aspetto anche troppo fermo e un po’ “burbero”, ma capace poi di emozionarsi o sciogliersi con poco; soprattutto quando vedeva gesti sportivamente sani e sempre per l’attaccamento alla MAGLIA!

Ecco questo, in sintesi, la persona di Sport; poi c’è stato anche l’uomo, il marito, il padre e soprattutto il Nonno…… e tutti noi della Pallavolo Cascina ricorderemo con affetto!

 

Un ultimo saluto, Alessandro Garzella